La fotocamera per iniziare
Esiste la “fotocamera per iniziare”. Un genitore, ad esempio, già attrezzato a dovere, vedendo nascere la passione anche nei figli, potrebbe decidere per un usato, orientandosi peraltro verso un modello semi – professionale, rinunciando così a un prodotto troppo “entry level”. Già, anche questo è un punto. Il prodotto di “seconda mano” ci consente di guardare in alto, scalando la gamma. Una fotocamera di livello è confortevole ed ergonomica già al tatto. Provare per credere. In più è stabile nel funzionamento, sicura nei risultati.
Desiderio professionale
“Desiderio professionale”: questa è un’altra ragione per rivolgersi al negozio di fiducia e chiedere se c’è qualche occasione disponibile. Le Top di gamma ci hanno fatto lasciare spesso l’impronta del naso sulle vetrine. L’usato può venirci incontro, almeno economicamente. È vero: di solito gli apparecchi professionali hanno lavorato; ma è anche giusto considerare il fatto che sono robusti, il più delle volte tropicalizzati e “tarati” per un utilizzo massiccio. C’è poi sempre il personale del negozio: loro conoscono le mani che hanno maneggiato la fotocamera, il numero di scatti e in più l’hanno fatta controllare a fondo.
Guardare in alto e alla storia
Ricordiamolo: gli apparecchi professionali rimangono tali anche se appartenenti generazione precedente. Lo stesso può dirsi per tutti i prodotti di livello alto. Cosa potrà essere cambiato? Una manciata di pixel, un linguaggio migliorato, l’AF che si comporta meglio, il rumore sempre meno presente. È vero, non sono cose da poco; ma l’usato spesso è un prodotto giunto a maturazione, del quale si conosce il grado di affidabilità. Non facciamo nomi, ma esistono dei prodotti entrati nella storia per diffusione, utilizzo, robustezza, stabilità. Visti nella vetrina dell’usato, sono quasi da comprare per forza!
Il secondo corpo
È vero, il digitale ha fatto tramontare l’idea del secondo corpo. Una volta, la borsa conteneva più di una fotocamera, perché differenti sarebbero potute essere le ragioni della fotografia voluta: bianco e nero o colore, diapositiva o negativo, alti ISO (mai tanti a dire il vero) o sensibilità “umane”. Oggi le variabili del click possono essere cambiate a ogni scatto, con la medesima fotocamera, il che ha fatto calare il desiderio della seconda apparecchiatura. Oltretutto l’affidabilità, generalmente intesa, è piuttosto buona; per cui spesso si allontana l’idea della sicurezza cercata. Una macchina in più, però, male non fa. Si possono usare più ottiche per lo stesso avvenimento, aumentando così le probabilità di raggiungere il risultato voluto. Pensiamoci sopra.
Investire sull’ottica
Questo è un punto importante, sul quale il personale del negozio può venirci in aiuto a livello di consulenza. Risparmiare sul body può voler dire investire sull’ottica (magari usata anche lei, ma ne parleremo un’altra volta). Usare un f/2,8 o addirittura un f/1,4 rappresenta un lusso traducibile immediatamente nel risultato finale. Il tutto si esalta se dovessimo considerare lenti specialistiche: lunghi fuochi, decentrabili e via dicendo; da abbinare a utilizzi specifici e particolari. Anche questo punto merita una riflessione.
Flessibilità nel tempo
La nostra attrezzatura, affidata assieme alle esigenze a un negozio di fiducia, può vivere nella massima flessibilità. Un prodotto può uscire per fare posto a un altro semplicemente perché cambia il nostro “pensiero fotografico”. L’usato può aiutare.
ABBIAMO L’USATO IN MANO: COSA CONTROLLARE?
- La garanzia
- Imballi originali e manuali d’istruzione. Rappresentano un “nice to have”, ma è meglio averli. Spesso ci parlano di un proprietario precedente attento alle sue cose.
- Eventuali segni d’usura (da valutare).
- Ghiere, pulsanti e leveraggi devono risultare integri; nonché fluidi all’utilizzo e privi d’indecisioni.
- Il bocchettone dell’ottica non dovrà mostrare gravi segni d’usura (qualche graffietto è accettabile), con i contatti integri.
- Il mirino dovrà fornirci tutte le indicazioni perfettamente leggibili.
- Scattiamo a tempi e diaframmi differenti e osserviamone i risultati.
- Accertiamoci che non vi siano pixel fuori uso (uno scatto col tappo può aiutare).
- Verifichiamo il sensore e la sua pulizia. Teniamo conto che il sensore sporco non rappresenta un problema in sé, ci vuole poco per pulirlo o farlo pulire. Dubitiamo solo delle condizioni disastrose.
- Facciamoci dire il numero di scatti, ma il personale PHOTOP anticiperà subito il dato.
BUONA FOTOGRAFIA
Tutti i controlli sono andati a buon fine? Il personale del negozio ci ha offerto il suo assenso? Torniamo a casa tranquilli. Ricordiamo che una fotocamera deve essere “indossata”. Nel tempo libero, o anche tra le mura domestiche, abituiamoci ad avere al collo l’ultimo acquisto. Maneggiamolo, esploriamone il menù, teniamolo tra le mani. Far buone fotografie vuol dire essere un tutt’uno con lo strumento e conoscerne a fondo i segreti a noi necessari. Per finire, anche un buon usato “odora” di nuovo: soprattutto se desiderato.
Buona fotografia
IL VALORE DELLA PROFESSIONALITA'
L’usato oggi offre una grande opportunità, questo perché l’offerta è ampia, vista anche la grande diffusione delle fotocamere digitali. Photò19 offre ampie garanzie circa l’acquisto di prodotti “Second Hand”, per più motivi. Innanzitutto li garantisce (12 mesi), poi ne controlla lo stato d’uso rivolgendosi ai centri d’assistenza ufficiali delle case madri. Come ultimo punto, non indifferente, la fotocamera nella vetrina dell’usato proviene da un Cliente conosciuto, del quale si conoscono a fondo gli utilizzi e anche l’atteggiamento nei confronti dell’apparecchiatura. Insomma: con Photò19 si è in buone mani.