Interverranno:
- Giuseppe Lama, Sindaco di Borgo San Giacomo
- Gian Antonio Girelli, Consigliere Regione Lombardia
- Rosangela Comini, Assessore alla cultura del Comune di Bedizzole
- Michele Scalvenzi, Assessore alla cultura del Comune di Orzinuovi
- Andrea Andrico, ricercatore ANPI e ANED
- Don Roberto Ferranti, Direttore Uffici Area Pastorale per la Mondialita
Saranno presenti:
- I famigliari dei Giusti
- Il parroco Don Renato Baldussi
- I rappresentanti della Arma dei Carabinieri
- Gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Borgo San Giacomo
Questa è una storia realmente accaduta nella nostra terra Bresciana. La storia della FAMIGLIA SILBERMANN e raccontata in un bellissimo libro scritto da Goldy Hess Silbermann. Ebbero un ruolo importante singole persone ed associazioni laiche e religiose, le quali, animate da umanità e da solidarietà straordinarie, contribuirono a salvare questa famiglia, dalla follia nazifascista.
Alcuni protagonisti di questa incredibile storia, oltre alla famiglia Silbermann :
Si tratta delle famiglie Migliorati di Acqualunga, Nodari, Corradini, Gloriotti e Maccagnini di Orzinuovi,del parroco di Acqualunga don Giovita Beschi, del Maresciallo dei Carabinieri di Borgo S. Giacomo Arturo Dalle Fratte, delle Madri Orsoline di Brescia, di vari esponenti della Resistenza bresciana.
Angelo Migliorati, fu sicuramente la persona di Borgo San Giacomo, che aiutò e contribuì maggiormente a salvare la vita della famiglia Silbermann. Nel maggio 1942, la famiglia Silbermann, dal capoluogo, dove era alloggiata presso la locanda Aquila D’oro, venne poi traferita nella Frazione di Acqualunga. Venne alloggiata nei locali dell’ex Comune di Acqualunga, di proprietà comunale. Nella fraz., la famiglia Silbermann trovò subito molta solidarietà ed aiuto, in modo particolare da parte di Angelo Migliorati e dal parroco del paese, don Giovita Beschi. Li aiutarono materialmente a sopravvivere alla miseria in cui la famiglia era stata costretta a vivere dal fascismo e dal nazismo.
Angelo Migliorati, ebbe, con questa famiglia ebrea, rapporti di fraterna amicizia. Nel novembre 1943 egli fu il protagonista che portò in salvo, che aiutò a fuggire da Acqualunga, questa famiglia ebrea. Quella notte, Migliorati e don Beschi, vennero avvisato dal Maresciallo dei Carabinieri di Borgo S. Giacomo, Dalle Fratte Arturo, di portare in salvo la famiglia Silbermann, perché il mattino seguente sarebbero arrivati i fascisti, a prelevare questa famiglia per deportarla in Germania. La notte stessa, portò in salvo la famiglia Silbermann, con un carro trainato dal suo cavallo e, percorrendo strade secondarie da lui conosciute, trasportò questi Ebrei presso conoscenti fidati, nella Cascina Carossi di Orzinuovi, abitata dalla famiglia Nodari. La coraggiosa collaborazione del Maresciallo Dalle Fratte, il sig. Angelo Migliorati ed il parroco don Giovita Beschi contribuì certamente a salvare la vita della famiglia Ebrea.
Su consiglio della Resistenza, la famiglia Silbermann, venne poi separata e nascosta in altre tre cascine di Orzinuovi, perché tenerli uniti era troppo pericoloso. Sembra siano stati nascosti presso almeno altre tre cascine delle campagne di Orzinuovi: Casella, Maccagnini e Roncaglia/Finil Corradini. Un ruolo in questa storia di grande solidarietà, sembra aver avuto, anche la signora Nolli Laurina di Orzinuovi. Non si hanno per il momento notizie certe. Le famiglie che nascosero questi fuggiaschi erano tutte famiglie numerose e povere. La più piccola delle bambine, Goldy, fu nascosta nella cascina Casella, abitata dal signor Gloriotti Giuseppe, dalla moglie Colombi Maria e da alcuni loro parenti. Questa famiglia, che aveva una figlia suora, un figlio , ed altre tre figlie, era conosciuta in paese, per la sua generosità ed ospitalità. Ospitarono e nascosero la bambina trattandola come una figlia.
Nel periodo in cui questa famiglia ebrea era nascosta in queste cascine di Orzinuovi, Angelo Migliorati portava segretamente di notte generi di prima necessità a chi li nascondeva, affinché tutti i componenti della famiglia Silbermann potessero avere il necessario per sopravvivere. Questo perché non gravasse totalmente su coloro che li nascondevano, l’impegno del mantenimento.
Nella primavera del 1944, Migliorati in accordo con esponenti della Resistenza, verrà deciso di far espatriare, in Svizzera Abram Silbermann e la moglie Debora, mentre tutte le 4 bambine vennero segretamente portate a Brescia e nascoste presso il Convento delle suore Orsoline. Per procurare i passaporti falsi ai coniugi Silbermann, Angelo Migliorati non esitò a vendere i suoi due buoi. Quindi dall’aprile /maggio 1944, le Madri del Convento Orsoline di Brescia, nascosero le sorelline Silbermann, instaurando con queste bambine Ebree un rapporto amorevole e trattandole come fossero loro figlie.
- Le protagoniste, di questa storia di amore e carità, furono :
- la Madre Provinciale Suor Maria della Croce –Torriani
- la Madre Superiora –suor Maria Carla Perucchetti
- ed in modo particolare la Madre Economa del Convento –suor Angela Dusi.
“Queste suore furono davvero coraggiose e si impegnarono con altri religiosi, quali i padri dell’oratorio della Pace di Brescia, per tener vivi gli ideali di libertà, di tolleranza e di rispetto delle diversità.” Poi all’inizio del 1945, i controlli ed i sospetti dei nazifascisti a Brescia, diventarono sempre più frequenti. Fu per questo che la Resistenza decise di spostare dal Convento le quattro sorelline: perché era diventato troppo pericoloso tenerle nascoste in città. Una notte le quattro bambine ebree furono poi segretamente portate in salvo in Svizzera. Riusciranno poi a ritrovare ed riabbracciare i loro genitori, già in Svizzera da circa un anno. E’ giusto poi ricordare, l’impegno nella guerra di Liberazione di Angelo Migliorati e don Giovita Beschi. Essi collaborarono con i PARTIGIANI della Brigata Barnaba, operando nella zona di Acqualunga, con il comandate PARTIGIANO, Enrico Arcaini. Il 10 settembre 1945, don Beschi sarà riconosciuto dalla Commissione qualifiche Partigiane, “Benemerito della Resistenza”
Angelo Migliorati nel luglio 1946, sarà nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale, Assessore Comunale, a Borgo San Giacomo, nella Giunta presieduta dal Sindaco, Secondo Luvisetti, designato dagli Alleati. Nel 1946 sarà poi ancora Assessore, nella Giunta presieduta dal nuovo Sindaco,
Giovanni Gennari. Candidato alle elezioni Comunali del 1956, sarà rieletto Consigliere Comunale, nelle liste di minoranza. Angelo Migliorati è deceduto ad Acqualunga di Borgo San Giacomo, il 24 novembre 1972.
COSA INSEGNA QUESTA STORIA,
che in quell’epoca di terrore e della follia nazifascista, sfociata in ITALIA con l’istituzione delle odiose LEGGI RAZIALI e culminata poi con la tragedia della guerra, L’impegno ed il coraggio di tanti UOMINI e DONNEdi buona volontà – i cosidetti “UOMINI GIUSTI” contribuirono a salvare questa famiglia, a salvare migliaia di persone, dalla deportazione nei campi di sterminio nazista. Penso sia importante far conoscere questa storia di sofferenze e persecuzione, ma anche di grande solidarietà. E’ che sia giusto venga ricordata anche a distanza di così tanti anni. A voi ragazzi vorrei, raccomando che quando tornerete a casa, di raccontare questa storia ai vostri genitori, ai vostri fratelli, ai vostri amici perché questa storia ci insegna, che nella vita oltre alle persone che commettono, cattiverie, malvagità ci sono tanti uomini e donne che hanno fatto atti di grande umanità generosità e solidarietà, ed è a queste persone che voi dovete prendere esempio.